Le pale gommate rappresentano in agricoltura un mercato di nicchia, ma che già da qualche tempo risulta in crescita, complici le esigenze funzionali degli impianti bio-energetici. Non a caso hanno approcciato il settore anche marchi prettamente trattoristici come, per esempio, Claas e John Deere mentre altri, fino a ieri orientati alla produzione di macchine compatte come Weidemann si sono aperti a mezzi di più elevate prestazioni. Nulla esclude quindi che a breve possano interessare al comparto anche mezzi oggi confinati in ambito cantieristico, soprattutto se caratterizzati da contenuti propulsivo innovativi come risulta essere il prototipo “Tetra” di Case Construction, un concept allestito sulla base della pala Case “821G” mossa da un sei cilindri Fpt Industrial erogante 230 cavalli e accreditata di una massa oscillante fra le 18 e le 19 tonnellate a seconda della versione.
Il concept mantiene le caratteristiche della macchina originale ma si caratterizza per una linea esteriore innovativa derivante da precise scelte funzionali, in particolare la necessità di garantire all’operatore la miglior visuale possibile e il massimo confort di lavoro, la presenza di “pneumatici non pneumatici” di produzione Michelin e un motore alimentato a metano. Quest’ultimo, di produzione Fpt Industrial, altri non è se non la versione “Ng” dello stesso sei cilindri “Nef” che muove la pala originale, propulsore che Fpt ha oggi in produzione e che è stato lanciato nella sua veste definitiva in occasione di Agritechnica ad Hannover.
Grazie a tale contenuto, “Tetra”, nome derivante dalla parola greca che indica il numero “quattro” e che nel caso specifico fa riferimento ai quattro atomi di idrogeno che si combinano con il singolo atomo di carbonio per comporre la molecola del metano, risulta essere la prima macchina movimento terra alimentata a gas naturale proposta da Case Construction, mezzo quindi assolutamente innovativo ma che nulla sacrifica a tale connotazione in termini di prestazioni. La potenza erogata è in effetti la stessa proposta dalla versione diesel, 230 cavalli, e tale è anche la coppia di mille e 184 newtonmetro.
Cambiano invece, e di molto, i costi di gestione, inferiori anche del trenta per cento rispetto a quelli proposti dalla pala tradizionale, e cambiano le emissioni, con un buon 15 per cento in meno di anidride carbonica, valore che può salire al 95 per cento se si usa bio-metano, e addirittura il 99 per cento meno di particolato. Se a ciò si abbina anche un funzionamento più silenzioso fino al 50 per cento è facile intuire come “Tetra” risulti indicata per operare in tutti quegli ambiti in cui è necessario tutelare al massimo sia ambiente sia il contesto naturale o sociale in cui si lavora. Vale la pesa di sottolineare che le prestazioni dell’unità non sono causali ma derivano dall’esperienza maturata nel settore delle alimentazioni a gas naturale da Fpt Industrial e, in particolare, dalla sua capacità di far lavorare i propri motori a metano sulla base del rapporto stechiometrico ideale ai fini della massimizzazione dell’efficienza. Ciò grazie a uno specifico design del pistone e ai vantaggi offerti da un sistema di iniezione di tipo diretto e multi-point messo a punto in oltre venti anni di esperienza e oltre quaranta mila unità installate su veicoli commerciali leggeri, autobus e camion.
Comandabile a distanza
Fra i plus tecnologici proposti da “Tetra” che sicuramente troveranno riscontro a breve anche in ambito agricolo, c’è la possibilità di controllare da remoto la macchina operando in termini di “cantiere connesso”. Tramite un normale cellulare dotato di scanner atto a riconoscere la retina oculare, per esempio, è possibile avviare il motore a distanza per riscaldarlo unitamente alla cabina o, al contrario, far entrare in azione il condizionatore se il clima è caldo. La macchina è inoltre collegata24 ore su 24 con una sala di comando che ne assicura un funzionamento ottimale della macchina in ogni momento. I gestori delle flotte possono comunicare direttamente con il concept tramite messaggi audio e testo, consentendo all’operatore di regolare con precisione i parametri di lavoro stando all’interno di una cabina caratterizzata da vetri avvolgenti e da un tetto ad alta visibilità. Quest’ultima è assicurata anche da un sistema di telecamere operante su tutti 360 gradi dell’orizzonte che elimina la presenza degli specchietti retrovisori. Tutte le funzionalità di bordo sono controllate mediante joystick ergonomici e il sedile di guida ruota su se stesso per facilitare l’accesso alla macchina risultando anche dotato di supporto lombare, sospensioni compensate in peso e sistemi di riscaldamento e raffreddamento attivi.